Miele di Melata di Bosco

La materia prima
Alcuni insetti che si nutrono della linfa delle piante, ne utilizzano la parte azotata, mentre espellono una parte di zuccheri che, sotto forma di gocciole, viene depositata sulla corteccia e sulle foglie delle piante da cui deriva. Le api hanno imparato a sfruttare questa riserva nutriente e la raccolgono per trasformarla in miele.

La Metcalfa pruinosa è uno dei principali insetti che si nutrono in questo modo.

Zona di produzione
Le api raccolgono questa secrezione zuccherina dalle piante di tutto il Paese, soprattutto nel periodo estivo: luglio-settembre sono i mesi in cui si raccoglie la melata, o miele di bosco.

la produzione è diffusa sul territorio nazionale e raccolti importanti di melata di Metcalfa si ottengono principalmente nelle aree pianeggianti o nelle basse colline delle regioni che si affacciano sulla Pianura Padana.


Il miele

Vi sono vari tipi di melata, derivate da conifere, da decidue non nettarifere e da decidue nettarifere. Contrariamente alle altre melate, quella di Metcalfa prende la denominazione dall’insetto che produce la sostanza zuccherina utilizzata, anziché dalla pianta stessa.

Tra le caratteristiche del miele di bosco c’è quella di avere un alto contenuto in polifenoli, sostanze che intervengono sul metabolismo cellulare, rallentando i processi d’invecchiamento.

Miele Monoflora

Stato fisico: spesso si mantiene liquido per molto tempo.
Colore: da ambra scuro a nero pece, se liquido, marrone se cristallizzato.
Odore: di media intensità, ricorda quello di passata di pomodoro, vegetale.
Sapore: non eccessivamente dolce, di caramello, persistente, di malto.

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