La Peste Americana, malattia infettiva della covata trasmessa dalle spore di Paenibacillus larvae, è inclusa nella lista dell’allegato II al Regolamento (UE) 2016/429, modificato dal Regolamento (UE) 2018/1629, che revisiona la normativa in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali trasmissibili. Il Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882 classifica la peste americana tra le malattie della classe D ed E, per le quali sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell’Unione o dei movimenti tra Stati membri e ne va garantita la sorveglianza all’interno dell’UE.
Si ritiene che i dati ufficiali sui casi di malattia, ottenute dalla sorveglianza passiva, non siano sufficientemente rappresentativi della situazione epidemiologica regionale, e ciò potrebbe rappresentare un fattore di rischio per il settore apistico stesso.
A tale proposito, a distanza di 15 anni dal monitoraggio effettuato nel 2007 dalla Regione Emilia-Romagna, si propone di attivare per il 2022 un piano sulla diffusione dell’infezione da P. larvae, esaminando mieli prodotti nel corso degli anni 2021 e 2022 in apiari per autoconsumo ed eventualmente negli apiari di apicoltori della tipologia 2 (fino a 20 alveari), al fine di acquisire informazioni sulla prevalenza delle spore di P. larvae sul territorio regionale.
Il motivo di saggiare mieli unicamente prodotti da apicoltori con finalità di autoconsumo (o con cessione occasionale in ambito locale) è legato al fatto che i dati ottenuti dalle analisi sono sufficientemente rappresentativi della contaminazione delle famiglie di origine da parte del P. larvae solamente se ottenuti da partite di miele di pochi alveari, risentendo in caso contrario di un effetto diluizione delle spore, che porterebbe ad una distorsione statistica dei risultati.
Si utilizzeranno pertanto questi piccoli allevamenti quali sentinelle, oltre che ambientali, anche per avere possibili informazioni indirette (pertanto da non acquisire con valore di certezza) relative alle condizioni di eventuale contaminazione degli altri apiari, che insistono sugli stessi territori circostanti e che inevitabilmente hanno delle interazioni reciproche, specie se a breve distanza.
Scopo del presente piano è pertanto valutare, nelle tipologie di attività sopra indicate, la prevalenza delle spore nel miele, derivandone un’indicazione del potenziale rischio di sviluppo di malattia; ciò appare di elevata importanza ai fini della prevenzione e consentirebbe di individuare gli apiari che presentano un livello critico di contaminazione, a sua volta correlato con il rischio di sviluppo della malattia clinica.
Nondimeno si vuole riproporre all’attenzione dell’intero settore apistico in senso lato (apicoltori, associazioni di rappresentanza, tecnici e veterinari), quanto sia importante mettere il più possibile a fuoco la reale diffusione della peste americana, nell’interesse collettivo; si chiede pertanto la collaborazione degli operatori interessati e rispettive organizzazioni di rappresentanza, anche per indirizzare sempre più le modalità di conduzione degli apiari alle buone pratiche apistiche, senza ricorrere ad alcun trattamento antimicrobico, visti il carattere sporigeno del batterio in causa e il crescente pericolo dell’antibiotico resistenza.
Potranno poi derivare anche altre azioni, come indicato al paragrafo “Ulteriori azioni che potranno scaturire dall’elaborazione dei risultati del monitoraggio”.
Come per il Piano del 2007, si conferma il carattere conoscitivo e sperimentale dell’iniziativa e si precisa che la partecipazione al piano da parte degli apicoltori selezionati è su base volontaria. In caso di mancata adesione, dovuto ad esempio alla indisponibilità di miele, verrà interpellato un altro apicoltore fino al raggiungimento del numero di campioni programmato.
Il numero contenuto di campioni richiesti e la semplicità di esecuzione delle attività dovrebbero assicurare di conseguire i risultati attesi non arrecando disagio all’esecuzione delle attività di controllo programmate dalle AUSL; in particolare, si suggerisce di approfittare anche del lasso di tempo legato al rinnovo del censimento apistico previsto dalla normativa, dei contatti che solitamente intercorrono con gli apicoltori e rispettive Associazioni di rappresentanza, per reperire i campioni.
Apicoltori e apiari interessati
Oggetto del campionamento sarà il miele ottenuto da apiari per autoconsumo o di tipologia 2 (fino a 20 alveari), come da tabella 1.
Gli apiari da sottoporre a campionamento verranno individuati dal SEER dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, mediante estrazione randomizzata dei codici BDA e del numero identificativo dell’apiario, tale da garantire primariamente la loro rappresentatività territoriale. All’elenco di apiari per autoconsumo fornito, costituito da un numero di codici sufficiente a tener conto di eventuali indisponibilità o impossibilità a partecipare, sarà possibile integrare o sostituire degli apiari/apicoltori sulla base delle necessità locali, comprendendo eventualmente anche alcuni apiari della tipologia 2.
La distribuzione dei campioni tra le AUSL della Regione Emilia-Romagna è riportata nella tabella 1.
Tabella 1: numero di campioni ufficiali di miele distribuzione dei campioni.
AUSL | N° campioni |
AUSL Piacenza | 10 |
AUSL Parma | 10 |
AUSL Reggio Emilia | 15 |
AUSL Modena | 15 |
AUSL Bologna | 15 |
AUSL Imola | 10 |
AUSL Ferrara | 15 |
AUSL Romagna – Ravenna | 15 |
AUSL Romagna – Forlì | 15 |
AUSL Romagna – Cesena | 15 |
AUSL Romagna – Rimini | 10 |
Totale campioni di miele | 145 |
Tanto gli apicoltori che i rispettivi apiari, selezionati in base alle informazioni reperibili dalla BDA, devono essere situati nel territorio regionale.
Per semplificare e ridurre l’impegno richiesto ai Servizi veterinari AUSL, si propone di procedere mediante contatto telefonico / invio di una mail illustrativa dei contenuti del monitoraggio, nei confronti degli apicoltori selezionati, per verificare che siano ancora in attività, abbiano caratteristiche compatibili con il piano ed illustrargli brevemente il piano stesso. L’apicoltore potrà consegnare il vasetto di miele con le informazioni richieste, alle rispettive sedi AUSL per il successivo inoltro a IZSLER.
Previo accordo in sede locale con le associazioni apistiche, la consegna del miele alle sedi AUSL può avvenire anche per loro tramite. Qualora gli apiari non siano geofererenziati in BDA, è necessario che gli apicoltori provvedano a completare o aggiornare la loro posizione in BDN-api.
Campionamento del miele: si prevede la raccolta di un vasetto di circa 250 g di miele, prodotto nel corso dell’annata 2021 o 2022, possibilmente da un unico apiario (si chiede, solo se possibile, di raccogliere per ciascuna AUSL il 50% dei campioni di miele prodotto nel 2021 e il rimanente 50% dei campioni della stagione 2022).
Il campione deve essere accompagnato dal verbale di prelievo (Allegato 1), che raccoglie anche informazioni utili sull’azienda e sull’apiario campionato. Il miele deve essere mantenuto a temperatura ambiente e, nel caso sia contenuto in vasetti di vetro, sarà opportuno segnalare al personale coinvolto nel trasporto la presenza di campioni fragili.
Analisi di laboratorio: il monitoraggio prevede l’esecuzione di analisi presso IZSLER – sezione di Modena o sezione di Lugo, per la ricerca ed il conteggio delle spore di P. larvae da miele di massa.
Sui ceppi eventualmente isolati in fase di lettura verrà eseguita la differenziazione dei due morfotipi al fine di identificare i due genotipi ERIC I ed ERIC II.
L’esito sarà inviato al Servizio Veterinario locale e da questo all’apicoltore.
Interpretazione dei risultati e azioni di gestione degli esiti
Sulla base dei risultati ottenuti (espressi in UFC/g) i campioni di miele esaminati vanno valutati in base alla seguente classificazione. Per ciascuna classe sono state individuate specifiche azioni da intraprendere:
Classe di contami nazione | Numero di spore (UFC/g) | Giudizio | Azioni* |
Classe 0 | Inferiore al limite di rivelabilità | Assenza di contaminazione rilevabile | Comunicare l’esito all’apicoltore e consigliare di adottare/ proseguire nell’applicazione delle Buone Pratiche Apistiche. In proposito è stato elaborato un elenco di azioni consigliate – Allegato 2 e relativa scheda sulla peste americana – Allegato 4. |
Classe 1 | < 500 UFC/g | Livello di contaminazione basso o di media entità | Comunicare l’esito all’apicoltore e consigliare di adottare le Buone Pratiche Apistiche (vedi punto precedente), e di monitorare la situazione nel tempo mediante visite approfondite ed eventualmente controlli analitici (detriti fondo arnia, api adulte, zucchero a velo o miele in base al periodo), se necessario con il supporto di veterinari privati o delle associazioni apistiche (o dello stesso veterinario ufficiale AUSL, compatibilmente con le altre attività di servizio, qualora l’apicoltore sia privo di assistenza veterinaria); utilizzare il verbale di prelievo fornito in Allegato 3 e consegnare i campioni al Servizio Veterinario AUSL. In ogni caso è opportuno che il Veterinario ufficiale AUSL venga poi informato circa l’evolvere della situazione. |
Classe 2 | > 500 UFC/g | Livello di attenzione elevato | Oltre alle azioni di cui al punto precedente, è opportuno che venga organizzato un confronto tra apicoltore e veterinario privato o delle associazioni apistiche (ove presente), per individuare eventuali elementi critici/migliorabili della sua gestione e indicargli i margini di miglioramento. Ove l’apicoltore non disponga di assistenza veterinaria, è opportuno che il veterinario ufficiale si faccia parte attiva nel confronto suddetto e, compatibilmente con le atre attività di servizio, programmi una visita dell’apiario e/o prelevi matrici dell’apiario per controlli analitici. Gli eventuali campioni per i controlli analitici devono essere consegnati al Servizio Veterinario AUSL utilizzando il verbale di prelievo fornito in allegato 3. |
* eventuali ulteriori azioni potranno derivare anche dall’aggregazione di più risultati analitici es. relativi ad apiari collocati in zone contigue. Anche gli stessi valori di spore che caratterizzano le singole classi potranno essere rivisti sulla base dei valori che si otterranno dal monitoraggio.
Ulteriori azioni che potranno scaturire dall’elaborazione dei risultati del monitoraggio
Anche confrontando i risultati con i dati acquisiti nel 2007, si potrà:
– rimodulare le azioni di sorveglianza e gestione della peste americana (compresi i riflessi riguardanti le movimentazioni apiari o i nuovi insediamenti produttivi), anche in modo da premiare le attività che adottino azioni mirate di autocontrollo e che si possano integrare con quelle del controllo ufficiale; quanto sopra, potrebbe valere non solo in ambito regionale, ma costituire un modello anche per altri territori, visto che l’esigenza di migliorare la sorveglianza nei confronti della peste americana potrebbe essere obiettivo a carattere generale.
– indirizzare gli apicoltori e il personale tecnico e veterinario a migliorare le tecniche di conduzione degli apiari e il monitoraggio dello stato sanitario, con implementazione di protocolli di autocontrollo aziendale.
Entrambi i punti precedenti rappresentano obiettivi della nuova legislazione europea in tema di sanità degli animali e di contrasto dell’antibiotico resistenza.